Come coltiviamo le nostre Patate Bio!

Oggi si parla di PATATA BIO, come si coltiva e quanto lavoro nasconde questo tubero.

IL TERRENO:

Per assicurarsi un prodotto di alta qualità la prima cosa a cui pensare è dove piantarlo. Non tutti i terreni sono adatti alla coltivazione della patata. Il suolo di coltivazione deve avere un pH attorno al 6, quindi sono da scartare tutti quei terreni alcalini, di natura argillosa oppure ricchi di calcare.

Il terreno deve essere ben concimato, e nell’agricoltura biologica normalmente il concime più utilizzato è il letame, la pollina oppure il compost. Il terreno va vangato fino a 40-50 cm di profondità per permettere una buona distribuzione dei nutrienti e soprattutto per rendere il suolo meno compatto e più areato. La patata per crescere bene infatti necessita di un suolo morbido e soprattutto ben drenato per evitare l’insorgenza di ristagni d’acqua che porterebbero alla marcescenza del tubero.

LA “SEMINA”

La patata non viene coltivata da seme ma per propagazione di talea ossia vengono seminate patate dell’anno precedente, spesso tagliate a spicchi di 30-50 gr con almeno due gemme per sezione. Normalmente prima della semina, i tuberi vengono inumiditi ed esposti a temperatura più elevata per stimolare la germogliazione e successivamente si procede con la divisione del tubero. La messa a dimora del tubero è un passaggio delicato perché a questo punto i germogli sono già attivi e molto fragili. La patata va sotterrata circa a 10-15 cm di profondità facendo sempre attenzione che il terreno non si compatti eccessivamente.

IL RINCALZO

Una volta piantata la patata inizierà la sua crescita, producendo nuove patate e circa dopo una 20 di giorni spunteranno le prime foglioline. In questa fase è molto importate il rincalzo.

Le prime foglioline spuntate verranno ricoperte di terra, questo farà in modo di proteggerle in caso di gelata e inoltre fa in modo che la pianta allunghi il fusto per far emergere le foglie generando più massa sotterranea, ossia più patata.

LA RACCOLTA

La raccolta della patata può avvenire in più fasi. Se si desidera una patata novella la raccolta va effettuata quando la pianta è ancora verde, in questo caso si avrà un prodotto che si può consumare con la buccia ma che si conserva poco. Per raccogliere invece la patata che siamo abituati a vedere nei supermercati, bisogna aspettare che la pianta ingiallisca e che la buccia della patata si sia inspessita per permettere una conservazione a lungo termine. La raccolta viene effettuata con la forca per evitare di danneggiare il prodotto si smuove il terreno e si fanno emergere i tuberi che verranno poi raccolti e conservati in luoghi il più possibile asciutti e bui.

La resa di un campo di patate può variare grandemente ed è influenzato sia dalla tipologia di terreno sia dal clima, che può danneggiare o favorire la crescita della pianta e spesso determina la comparsa dei parassiti.

Il controllo sui campi viene fatto regolarmente e grazie alla misurazione di temperatura e umidità si riesce (o almeno ci proviamo) a prevedere le condizioni climatiche di rischio in cui la crescita di parassiti è favorita, e quindi ad agire tempestivamente per arginare il possibile danno.

DOPO LA RACCOLTA

La lavorazione della patata prevede che venga lavata dalla terra, e lasciata asciugare accuratamente per evitare la formazione di muffe o patogeni. Per la conservazione è necessario avere celle frigorifere dove l’umidità sia regolata e costante e soprattutto dove le patate possano essere conservate al buio per evitare la formazione di solanina.

La patata biologica ha un tempo di conservazione che varia dai 70 ai 120 giorni, a differenza della patata convenzionale che può durare anche un anno per l’utilizzo sostanze chimiche anti germoglio che vengono utilizzate per la conservazione.